Salvatore Sodano
Incassato a inizio anno l’addio di Matteo Tagliapetra, lo chef che nell’autunno del 2021 aveva portato alla conquista della stella Michelin, la cucina del Local ha cambiato guida. E, dopo una brigata che più “local” non si può (sia Matteo che il suo sous chef Wally sono di Burano), ecco Salvatore Sodano, classe 1985, napoletano, alla guida di una squadra completamente rinnovata e quasi interamente campana, mentre accoglienza e cantina restano affidati a Manuel Trevisan e alla proprietaria Benedetta Fullin.
Figlio d’arte, Salvatore mise piede in cucina per la prima volta, a 10 anni, quasi per gioco, poi il gioco diventò lavoro. Dapprima a Roma poi a Los Angeles e di nuovo nella Capitale, con Cristina Bowerman, in un’impresa di catering. Ancora a Londra, con il fratello Francesco, all’Enoteca Turi e come senior sous chef al Fera del Clardige’s. Poi il ritorno in Costiera Amalfitana, con Francesco a il Faro di Capo d’Orso, una stella Michelin. Finita anche quell’avventura, la brigata si è divisa e una parte si è trasferita in Laguna.
La filosofia della proposta del Local resta invariata, basata su prodotti locali e tradizioni veneziane, abbinate alle nuove tecniche di cottura, per portare innovazione in città attraverso il proprio concetto di nuova cucina veneziana. Ovvio che adesso si lavori anche per contaminazione, fra sapori (e prodotti) mediterranei e Laguna, come nel Risone di Gò, rivisitazione (superba, va detto) in chiave campana di un classico veneziano, o nei superbi Spaghetti, garum, acqua di cipolla ossidata e amchoor. Chiusura golosa e originale con il Tiramigù.