Roy Salomon Caceres
Roy Caceres – Executive Chef
Metamorfosi * Michelin, Roma
Roy Caceres all’anagrafe ha un nome decisamente più complesso, Roy Salomon Caceres Sabagh, e in cucina uno stile che, per dirla con Andrea Cuomo, è «emotivo e loquace, generoso ai limiti della dissipazione». Inevitabile, visto quello che si propone: «Ogni ricetta e ogni menu devono presentarsi come una storia da raccontare. Ogni piatto deve avere i contorni di una narrazione in grado evocare ricordi, emozioni, stimoli sensoriali». Non siamo insomma dalle parti del minimalismo un po’ criptico.
Lui nasce a Bogotà, in Colombia, nel 1977. All’età di sedici anni si trasferisce in Italia, a Milano, con la madre. Giocatore di pallacanestro abbandonerà questo sport per cominciare a lavorare, peraltro come lavapiatti, si parte dal basso: «Mi avevano offerto questo posto a Misurina (Bl) e io accettai perché avrei così avuto la possibilità di entrare in contatto con il mondo della cucina. Il lavoro di cuoco m’interessava molto, soprattutto per il concetto di manipolazione che porta alla trasformazione della materia».
Però non è uno di quelli che si accontenta del poco o nulla che ha già: inizia a frequentare corsi di formazione e concorsi grazie ai quali consolida basi tecniche e ottiene una certa notorietà. Inizia a girare la Penisola: Cortina, Forte dei Marmi, poi il Pellicano di Porto Ercole, primo salto verso la Locanda Solarola, dove si trova fianco a fianco con Bruno Barbieri. Ottiene la stella Michelin.
Il 2010 è l’anno di svolta. Dopo qualche mese ad Albano Laziale con Pipero, dividendo la cucina con Luciano Monosilio, ecco lo sbarco nella capitale a ottobre, per il via al progetto Metamorfosi Restaurant. Vi dispiega gli ingredienti principali del suo successo: «Passione, costanza, amore per il proprio lavoro. (Senza dimenticare mia moglie e la mia famiglia!)».